Di questa sezione fanno parte: i presepi etnici con una collezione di opere in legno intagliato e quadri in rame sbalzato provenienti dall’Africa (Congo, Guinea Bissau, Burkina Faso) regalateci dal Diacono Missionario Sebastiano Genco;
la collezione Natale in the World, sono circa 400 presepi, provenienti da tutte le parti del mondo e collezionati dalla coppia Salvatore Rizzo e Annamaria Consolo.
Questa straordinaria collezione non solo celebra la bellezza e la varietà delle tradizioni natalizie in tutto il mondo, ma funge anche da ponte culturale, mostrando come la Natività venga interpretata in modi diversi in base alle tradizioni, alle culture e alle storie locali.
I 400 presepi, di dimensioni ridotte ma di grande impatto visivo, sono realizzati con materiali tipici delle diverse regioni e rappresentano una vasta gamma di stili e tecniche artigianali. Alcuni sono fatti di legno, altri di stoffa, ceramica, vetro o metallo. Ogni presepe è una piccola opera d’arte che racconta non solo la Natività, ma anche le tradizioni culturali e le storie di quei luoghi lontani, con forme, colori e dettagli che rispecchiano la vita quotidiana delle diverse popolazioni.
La sezione Natale in the World diventa così un vero e proprio ponte artistico-culturale, dove ogni presepe rappresenta una connessione tra le diverse tradizioni, ma anche una riflessione sul significato del Natale in un contesto globale. I visitatori del museo, camminando tra i presepi provenienti dai paesi più disparati, possono vivere un’esperienza emozionante e arricchente. Possono ammirare le differenze nelle modalità artistiche, ma anche cogliere le somiglianze nei temi trattati: la nascita di Gesù come simbolo di speranza, la sacralità della famiglia e il valore della comunità.
In questo modo, il museo diventa uno spazio in cui l’arte non è solo una forma estetica, ma anche un mezzo di comunicazione e riflessione sui temi universali che il Natale porta con sé. L’esposizione dei presepi internazionali è anche un invito a guardare oltre i propri confini, ad apprezzare le diversità e, al contempo, a riconoscere ciò che ci unisce.





